Il seminario intende dare un’occasione di riflessione ed informazione, a docenti e dirigenti scolastici, sull’istruzione tecnica e professionale, sui cambiamenti e le modifiche subite, nel corso degli anni, da questi due fondamentali settori della formazione delle nostre giovani e dei nostri giovani.
In particolare, si aprirà un focus specifico sulla filiera Tecnico-Professionale che riduce il percorso di studi da 5 a 4 anni, proposta già severamente bocciata dalle famiglie e dai docenti su cui il governo ritorna tentando di imporne l’obbligatorietà. L’obiettivo dichiarato è quello di dare in 4 anni, piena realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione, anticipando l’ingresso dei ragazzi nel mondo del lavoro favorendo principalmente, una formazione che soddisfi le esigenze delle aziende, continuando a picconare, il sistema educativo scolastico, senza alcun coinvolgimento della comunità educante.
Il 31 luglio è stata approvata dalla Camera, in via definitiva, la nuova riforma rivolta agli istituti tecnici e professionali, promossa dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
Il decreto si propone di «venire incontro alle esigenze educative, culturali e professionali delle giovani generazioni», ma soprattutto alle «esigenze del settore produttivo nazionale». A seguire, partirà la sperimentazione dall’anno scolastico 2024/2025 della “filiera formativa tecnologico professionale”. La riforma si basa sul modello 4+2 e prevede di accorciare da 5 a 4 anni il percorso scolastico e permettere poi di accedere, dopo la consegna del diploma, alle ITS Academy per la durata di 2 anni, scuole ad alta specializzazione tecnologica e professionale, che puntano a formare gli studenti in coerenza alle esigenze lavorative delle imprese locali.
In pratica, gli studenti saranno accompagnati ad entrare in azienda dopo il diploma – chiaramente senza alcuna aspettativa su diritti, sicurezza e retribuzione – e dopo anni di stage gratuiti. La riforma rappresenta, a nostro avviso, un ulteriore tentativo di stringere un rapporto malsano tra la scuola e le aziende, “addestrando” – a detta di Valditara – gli studenti a quello che è il mondo del lavoro all’interno delle imprese, vale a dire (per lo più e soprattutto in Sicilia) a un futuro di precarietà, obbedienza e sfruttamento. Bisogna oltretutto considerare gli effetti sociali della riforma, dal momento che finirà per essere diretta agli studenti appartenenti agli strati più bassi della società.
Se teniamo conto dell’Economic Social Cultural Status index (ESCS), un indicatore elaborato dall’Invalsi per misurare la condizione socioeconomica e culturale, è semplice verificare la presenza di studenti più abbienti nei licei classici e scientifici, mentre i meno abbienti sono concentrati negli istituti professionali e tecnici, collocati in aree specifiche delle città, per lo più quartieri popolari o periferici. Non c’è stato quasi nessun governo, finora, in grado di dare corpo a riforme di senso e di ampio respiro culturale e formativo, basate sui principi delle pari opportunità di accesso al mondo del lavoro e delle professioni, articolate su percorsi di studio comuni capaci di garantire a studentesse e studenti, di diversa provenienza sociale e differente livello di competenze linguistiche, una reale promozione sociale.
La logica seguita negli anni, attualmente rimarcata, ribadisce la scelta della separazione tra coloro che sono dotati di strumenti e mezzi, indirizzati verso i licei, e coloro che vivono in situazioni di disagio socioculturale ed economico, dirottati verso l’istruzione tecnica e professionale
Noi crediamo, che la scuola, la cultura e l’istruzione non debbano piegarsi alle esigenze volatili e congiunturali del mercato e delle aziende, che non debba cristallizzare diseguaglianze fra studenti, aree diverse delle città e del paese, tradendo , in tal modo, anche il dettato Costituzionale che promuove e non mortifica, offre pari opportunità a chi ha possibilità e chi non ne ha, aiutandoci a capire che le nostre giovani ed i nostri giovani devono potere arrivare dalla stessa parte anche se partono da punti diversi ed anche se hanno, e non per loro scelta, mezzi diversi. locandina seminario Proteo Palermo 5 dicembre 2024